Avete sentito della rissa scoppiata in un pub per l'ultimo pacchetto di noccioline? Ben 50 persone coinvolte! Sembra assurdo, ma la psicologia può spiegare certi comportamenti quando mangiamo in pubblico o in gruppo.
Uno studio di Cruwys et al. (2015) ha dimostrato che tendiamo a mangiare il 30% in più quando siamo con amici o familiari. Mangiare insieme è un rituale sociale che ci fa sentire parte del gruppo. Meredith Young della McGill University ha osservato che ordiniamo cibi simili a quelli scelti dai nostri commensali per non sembrare 'devianti'. È l'effetto camaleontico a tavola!
Questo studio, condotto da Young e colleghi nel 2009, ha esaminato come il sesso e la compagnia durante i pasti influenzino le scelte alimentari delle persone. I ricercatori hanno analizzato le scelte di cibo e bevande di oltre 400 clienti in tre diversi tipi di ristoranti: uno snack bar universitario, un ristorante di cucina italiano-americana e uno di cucina giapponese.
I risultati hanno mostrato che sia gli uomini che le donne tendevano a scegliere cibi simili a quelli dei loro commensali. In particolare, le donne erano più propense a scegliere cibi a basso contenuto calorico e ad evitare cibi ad alta densità energetica quando mangiavano con altre donne. Al contrario, quando mangiavano con uomini, le donne tendevano a scegliere cibi più calorici e ad alta densità energetica.
Gli uomini, invece, erano meno influenzati dal sesso dei loro compagni di pasto, ma tendevano comunque a fare scelte alimentari simili a quelle dei loro commensali.
Gli autori hanno concluso che le persone, in particolare le donne, tendono a modellare le proprie scelte alimentari su quelle dei loro compagni di pasto per ragioni di affiliazione e impressione. Questo fenomeno è stato definito dagli autori come "co-azione cibo-scelta" (food-choice co-action) e suggerisce che il contesto sociale può avere un impatto significativo sul comportamento alimentare e sulle scelte dietetiche delle persone.
Ma perché alcuni divorano il pane prima ancora di ordinare? Secondo Wansink et al. (2007), gli alimenti gratuiti e facilmente accessibili innescano il consumo eccessivo. Specialmente se affamati o stressati. E perché col pane ci abbuffiamo e coi grissini no? Altro che forma! La consistenza conta: il pane morbido si mastica più velocemente e dà meno senso di sazietà (Kong et al., 2012). Coi grissini, croccanti e secchi, mangiamo più lentamente e ce ne accorgiamo.
Lo sapevate che i grissini furono inventati a Torino nel XVII secolo per Vittorio Amedeo II di Savoia, che soffriva di problemi digestivi? I grissini sono diventati un'icona della cucina italiana! E possono essere uno snack salutare se consumati con moderazione. Secondo Fardet et al. (2006), i grissini integrali hanno un indice glicemico più basso e più fibre rispetto al pane bianco.
Anche se i grissini si mangiano generalmente più lentamente del pane, c'è sempre l'eccezione! Se il vostro amico divora i grissini torinesi alla velocità della luce, potrebbe essere influenzato dalla teoria del 'contrasto di consistenza' di Larsen et al. (2016). Alternare cibi croccanti e morbidi può portare a mangiare di più e più velocemente.
Ma perché tendiamo a mangiare più velocemente e in quantità quando siamo in gruppo? Secondo la teoria della condivisione del cibo di Wrangham et al. (2010), questo comportamento potrebbe avere origini evolutive. Nelle antiche tribù di cacciatori-raccoglitori, chi mangiava più velocemente e in quantità aveva più possibilità di sopravvivere e saziarsi quando le risorse erano scarse.
Ma attenzione, non sempre mangiare velocemente o in grandi quantità in pubblico è legato a fattori evolutivi o sociali. A volte può essere un segno di fame nervosa. Uno studio di Macht et al. (2005) ha dimostrato che le emozioni negative come stress, ansia o tristezza possono portare a mangiare più velocemente e in modo incontrollato, specialmente cibi ricchi di zuccheri e grassi.
Insomma, che siate fan del pane o dei grissini, ricordate: il comportamento alimentare in pubblico è un affascinante mix di psicologia, fisiologia, cultura ed evoluzione. E se vi capita di assistere a una rissa per l'ultimo grissino, ora sapete che potrebbe essere colpa del contrasto di consistenza... o forse dell'istinto di sopravvivenza dei nostri antenati cacciatori-raccoglitori!
Se vi capita di mangiare in modo frenetico o eccessivo quando siete in gruppo o in situazioni sociali stressanti, prendetevi un momento per fare un respiro profondo e chiedervi se avete davvero fame o se state mangiando per motivi emotivi. Provate a rallentare, a gustare ogni boccone e a concentrarvi sulla conversazione e sulla compagnia, piuttosto che sul cibo. Ricordate, mangiare dovrebbe essere un piacere, non una gara di velocità o una sfida all'ultimo grissino!
E ora, il consiglio più originale e stravagante che abbiate mai sentito per gestire la fame nervosa e l'impulso di abbuffarvi in situazioni sociali: provate la 'Sfida del Grissino Narratore'! Ecco come funziona: prima di iniziare a mangiare, scegliete un grissino e immaginatelo come il protagonista di una storia avvincente. Ad ogni boccone, inventate nella vostra mente un nuovo capitolo della sua avventura, descrivendo le sue peripezie, i suoi incontri, le sue sfide. Più il grissino si accorcia, più la storia si fa intensa e coinvolgente. L'obiettivo è far durare la storia il più a lungo possibile, mangiando il grissino con estrema lentezza e attenzione, come se fosse l'ultimo esemplare della sua specie. Non solo vi divertirete un mondo con questo gioco creativo, ma mangerete anche in modo più consapevole e controllato, senza nemmeno rendervene conto. E chissà, magari alla fine avrete inventato una trama così bella che vorrete condividerla con i vostri commensali, trasformando la cena in un vero e proprio storytelling collettivo.
Provare per credere: la 'Sfida del Grissino Narratore' vi farà scoprire che mangiare può essere un'esperienza non solo gustativa, ma anche immaginativa e sociale.
Buon appetito e buona narrazione!
Emanuel Mian
p.s. e se vuoi avere il mio aiuto per gestire la fame nervosa, il mio consiglio è di andare QUI e vedere un po' le varie risorse
Riferimenti:
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