Feste, Cibo e altre...sciagure!
Ciao da Emanuel!
So cosa stai pensando: “Ma come, oggi è solo fine novembre e già si parla di Natale?!” Lo so, potrebbe sembrare presto, ma fidati, c’è un buon motivo per cui voglio affrontare certi temi con un po’ di anticipo. Natale, infatti, è un periodo magico, ma anche uno dei più critici per il nostro rapporto con bilancia, specchio e cibo.
Ogni anno arriva Natale. Ogni anno. Lo sai che sta arrivando, lo sai che ci saranno i panettoni all’autogrill da settembre, nei supermercati e ovunque. E lo sai anche che quei panettoni saranno ancora lì, con gli sconti del 50%, fino a metà febbraio. È inutile far finta di niente, inutile raccontarsi che questa volta sarà diverso o sperare che “non ci cadrò”. Lo sai da anni come funziona.
Quindi, invece di continuare a rimandare o pensare che questa volta basterà la forza di volontà, è meglio prepararci ora. Non parlo di diete impossibili o di rinunce estreme, ma di prendere consapevolezza di quello che ci aspetta e delle nostre reazioni. Se ogni anno ti trovi a gennaio con sensi di colpa e il pensiero fisso “Da lunedì dieta!”, allora questo è il momento giusto per cambiare approccio.
E qui voglio essere diretto: per molti, il Natale è il momento delle grandi promesse. “Quest’anno starò attento!”, oppure “Non esagero con il panettone, giuro!”. Ti suona familiare? Eppure, nonostante le migliori intenzioni, ogni anno finiamo per cadere negli stessi schemi. Si parte con la voglia di autocontrollo e si arriva al primo gennaio con la classica frase: “Da lunedì dieta!”.
Ma il Natale non è solo il cibo sulle tavole. È anche quello sulle pubblicità, nei supermercati, nei post sui social. È ovunque, e non è un caso se questo periodo dell’anno ci mette a dura prova. Il cibo natalizio ha un potere speciale: non si limita a riempire lo stomaco, ma parla alle nostre emozioni. Evoca ricordi, promesse, comfort. Il profumo di biscotti ti riporta a quel Natale da bambino; una fetta di pandoro condivisa con gli amici ti fa sentire accettato; quel cioccolato a fine serata sembra una coccola dopo una giornata stressante.
Ed è proprio qui che iniziano i guai. Spesso non è fame, è un bisogno diverso: di tranquillità, di compagnia, di piacere. Ma questi bisogni, travestiti da voglia di dolci, possono sfuggirci di mano se non sappiamo riconoscerli e gestirli. Ecco perché non voglio aspettare dicembre per parlarne.
Questo non è il periodo delle diete impossibili o dei sensi di colpa, ma quello per costruire una relazione più serena con il cibo e con noi stessi, prima di ritrovarti nel solito circolo vizioso.
Puoi cambiare le tue abitudini, ma devi farlo con il passo giusto.
Emanuel Mian
Perché, diciamocelo: il problema non è il singolo panettone o la fetta di pandoro. È quel pensiero insistente, quasi ossessivo, che ti spinge a mangiarlo tutto, magari anche di nascosto, per poi sentirti in colpa subito dopo. La fame emotiva non si accontenta di un assaggio; vuole riempire un vuoto, che sia stress, nostalgia o perfino noia.
Ecco perché voglio aiutarti. Voglio che arrivi al Natale non con l’idea di “resistere”, ma con la capacità di scegliere consapevolmente. È possibile godersi i piaceri delle feste senza per forza sentirsi in trappola o perdere il controllo.
Ma permettimi di condividere una piccola storia. Ti ricordi di quel capitolo di “Fuga dalla Bilancia” in cui parlo di craving e dolci? Quel giorno, al supermercato, ho visto una signora in rosa shocking divorare un vassoio di pasticcini direttamente dal carrello. La scena era curiosa, certo, ma anche un perfetto esempio di quanto il craving possa prendere il sopravvento sulle nostre decisioni alimentari.
Da psicologo, ho subito notato i segnali: mangiava quei pasticcini in fretta, con un’espressione di bisogno e sollievo insieme, come se quello fosse l’unico modo per soddisfare un impulso incontrollabile. E non mi stupisce: quando mangiamo cibi zuccherati, il nostro cervello rilascia dopamina, lo stesso neurotrasmettitore associato alle dipendenze, come quella da nicotina o cocaina. Questo attiva un meccanismo di ricompensa che ci spinge a cercare sempre di più quella gratificazione. È il cosiddetto bliss effect, amplificato dallo zucchero nascosto che spesso troviamo anche in alimenti insospettabili, come risotti preconfezionati o piselli in scatola.
Ma c’è di più. Uno studio interessante che ho condotto nei laboratori di Emotifood ha mostrato che, quando siamo affamati, la nostra attenzione si concentra automaticamente sugli alimenti ipercalorici e dolci. È un bias attentivo che colpisce tutti, indipendentemente dal peso corporeo.
Il nostro cervello, per motivi di sopravvivenza, percepisce questi cibi come fonte rapida di energia. La differenza, però, sta in quanto spesso questo accade e in quanto siamo capaci di autoregolarci.
Emanuel Mian
questa immagine - creata con IA- mostra molto verosimilmente ciò che vidi quel giorno..portava anche il cappello rosa proprio come vedi qui 🥲
Tornando alla signora in rosa shocking, il suo comportamento era un chiaro esempio di craving, quel “pensiero desiderante” che ci fa credere di aver bisogno assoluto di un certo cibo. Come racconto nel libro, il craving non è solo una questione di fame fisiologica, ma di desiderio psicologico, innescato da memorie, emozioni o anche semplicemente dall’odore o dall’aspetto di un alimento.
Ecco perché, nella newsletter di oggi, ti parlerò di due temi fondamentali per affrontare le festività con maggiore serenità:
1. Come gestire la fame emotiva durante le feste, per evitare che il Natale diventi un circolo vizioso di zuccheri e sensi di colpa.
2. Come accettare il proprio corpo durante le festività, evitando il confronto con immagini idealizzate e godendoti il periodo con più consapevolezza e spero...spensieratezza!
In più, una novità: questo mese terrò un workshop esclusivo sullo Sweet Eating, dedicato proprio a chi sente di avere un rapporto complicato con i dolci. Durante l’evento, insieme alla nutrizionista di Emotifood, la dr.ssa Emanuela Russo scopriremo insieme perchè ci piacciono i dolci, come gestire il craving (pensiero desiderante) e faremo un test pratico in diretta oltre a mostrare strategie utili e pratiche per migliorare il rapporto con il cibo e ovviamente...i dolci!
⚠️ATTENZIONE⚠️
Questo workshop è riservato a chi abbia al momento un abbonamento attivo della MindFoodNess Academy o a chi abbia acquistato il videocorso “23 giorni per Vincere la Fame Nervosa”.
Ora, non ti trattengo oltre. Ti lascio alla lettura dei miei due articoli di questa Newsletter e spero possano esserti d’aiuto per vivere questo momento e anche i successivi in maniera serena e consapevole.
Ad, se non hai ancora letto i miei libri, potrebbe essere il momento perfetto per scoprirli e magari farne un regalo utile e pratico per Natale a chi ti sta piu' a cuore: clicca qui e trovi tutti i miei libri su Amazon!
Ed ora passiamo agli...
articoli della Newsletter
Fame Emotiva e Festività: Come Evitare il Circolo Vizioso degli Zuccheri
Con l’avvicinarsi delle festività, un periodo spesso caratterizzato da un aumento dello stress e delle emozioni intense, è comune rivolgersi al cibo, in particolare ai dolci, come fonte di conforto. Questo comportamento, noto come fame emotiva, può portare a un consumo eccessivo di zuccheri, influenzando negativamente la salute fisica e mentale.